La frazzata alla melillese

Nel Settecento Melilli andava famosa per le sue coperte tessute al telaio da abili “careri” (tessitrici).
Al telaio queste abili donne realizzavano coperte di lana (“frazzati”), materassi di tela, cuscini. Ma erano le “frazzate” ad essere conosciute dai paesi vicini, che le chiamavano per questo frazzate “a miliddisa”.

Ce lo confermano anche i documenti d’archivio, oltre che le fonti orali da me interrogate. Ad Augusta ad esempio nel dotario delle fanciulle c’era sempre una frazzata di Melilli, come vediamo in occasione del matrimonio di Innocenza La Ferla, figlia di Iacobo La Ferla e Grazia Oxino, con Sebastiano Bonanno, celebrato il 31 dicembre 1719. Il padre Iacobo della città di Carlentini residente ad Augusta, costituisce in dote fra l’altro la seguente “rauba blanca”:

“in primis cubile simplex consistens in dui matarazzi di tela di Melilli novi pieni di linazza; più un paro di linzola di tela nove di cannavo; dui tornialetti cioè uno poco minato di tela di cannavo girato a basso di guarnizione ed altro novo frezziato di guarnizione; un paro di cuscina menati di tela di cannavo con soi imbesti pieni di linazza; un paio di facciolelli novi con soi investi pieni di linazza; altro paro di cuscina di tela di lino e lino con suoi investi pieni di linazza; una frazzata di lana di Melilli usata, una lettera nova di legno ordinaria con suoi trispiti di legno usati; nec non pro servizio cene una tovaglia di tavola nova di cannavo …”

Sarebbe da indagare il tipo di colori e di disegni usati, che dovevano caratterizzare queste famose coperte.

Luigi Lombardo

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