Rituali e tradizioni del giorno dell’Ascensione

Oggi, giorno 14 agosto, a Melilli alcune donne celebrano ancora un rituale molto antico e commovente.
Allo scoccare del mezzoggiorno le donne del paese si affacciano dalla porta di casa con un catino pieno d’acqua, e gettandola davanti l’uscio recitano:
“Rifriscu e paradiso a tutti li murticeddi e all’anime do purgatorio”

[traduzione “Refrigerio e pace a tutti i defunti e alle anime del purgatorio”]

Questa preghiera è dedicata alle anime dei defunti che si pensa possano essere in purgatorio, la tradizione infatti dice che facendo questo rituale per un giorno le anime potevano ascendere al cielo.
Molte famiglie purtroppo hanno perduto questa usanza molto bella e particolare, che permette a grandi e piccini di ricordare chi non c’è più, e di dedicare un pensiero e una preghiera alle anime dei propri antenati.

Invece il giorno dell’Ascensione, ovvero ferragosto, era usanza accendere dei fuori propiziatori la notte.
Una splendida poesia di Antonino Uccello, raccolta ne “La notte d’Ascensione” (1942 – 1957), recita:

LA NOTTE D’ASCENSIONE

Di rosse stimme il vento solca il cielo
Lungo le strade e costoni del mio paese,la notte d’Ascensione,
brulicavano fuochi
di frasche di limoni ulivo e timo.
Ogni fanciulla o sposa
affacciava un catino al davanzale
d’acqua piovana e petali di rosa.

 

Fonti: “La notte d’Ascensione” – Tipolitografia Geny – Canicattini Bagni, 2000

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