L’intrecciatore di vimini

Oggi parliamo dell’antico mestiere dell’intrecciatore vimini, mestiere tipico delle zone rurali, dalle origini antichissime.
Probabilmente la produzione di cesti di vimini è la produzione artigianale più antica conosciuta all’uomo, già dal neolitico; molte testimonianze risalgono ai Greci e ai Romani, che costruivano cesti, recipienti e sedili in vimini (gli artigiani che nell’antica Roma lavoravano il vimini si chiamavano vietor o viminator). Nel Medioevo si formarono delle corporazioni di quest’arte e fino al secolo scorso il vimini costituì, anche fuori dal campo dell’artigianato, una vera e propria industria specializzata.

Intrecciatore di vimini, Peppino Aresco. Foto di Nino Privitera

Intrecciatore di vimini, Don Peppino Aresco. Foto di Nino Privitera

Nella cultura contadina l’arte viminale in realtà consisteva in un vero e proprio lavoro da svolgere nei periodi di disoccupazione stagionale, una fonte di reddito quando il lavoro in campagna scarseggiava. Soprattutto nei periodi invernali, quando il lavoro nei campi era rallentato, uomini e donne creavano con il vimini diversi oggetti utili alla vita quotidiana: panieri, seggiole, canestri e contenitori di vario tipo…
Per trovare i cespugli più adatti e i rami migliori per l’intreccio bisognava conoscere il territorio, cercare vicino ai ruscelli e nei terreni argillosi.
Le piante più adatte per l’intreccio sono il salice (vimine o vetica), le canne di bambù, ma anche l’olivo e l’olmo… Questa è un’arte che fonde l’ingegno e la conoscenza del territorio e della natura circostante.

I vimini per essere lavorati devono essere flessibili e adatti alla torsione: infatti nella prima fase della lavorazione servono oggetti adatti a tagliare, battere e forare il vimini, ma la torsione è la fase della lavorazione più importante e va applicata unicamente a mano.

L’arte viminale, come la maggior parte degli antichi mestieri della cultura contadina, rischia di scomparire.
Gli oggetti di uso quotidiano sono ormai prodotti con tecnologie e materiali sofisticati ma ad alto impatto ambientale! Per questa ragione si sta vivendo un ritorno alle tradizioni più naturali ed ecosostenibili, andando a ripescare le tradizioni più ancestrali dell’uomo che possono offrirci ancora molto. Molte associazioni culturali stanno attivando in tutta Italia dei corsi dedicati all’arte viminale.
Perchè non proporre anche a Melilli degli incontri per tramandare le conoscenze di questo antico mestiere e la nostra storia artigianale?

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